La battaglia d'Inghilterra, memorabile episodio della storia bellica quando la Luftwaffe di Hermann Göring, preparando l'invasione all'isola, s'imbarcò nella più famosa battaglia aerea di tutti i tempi, in cui un pugno di Spitfire della Regina misero infine in ginocchio l'aviazione nazista.
Per fortuna al nostro confine settentrionale non siamo ancora giunti ad aprire il fuoco, eppure gli aerei già volano.
Forse il paragone col secondo conflitto mondiale è un po' eccessivo, ma non c'è differenza dalle operazioni che si conducevano in Germania oltre il muro, sui cieli dell'ex Unione Sovietica.
La Svizzera è incattivita, per le questioni dello scudo fiscale si sta paradossalmente avvicinando ad atteggiamenti bellici dalla quale si era astenuta durante i due conflitti mondiali che sconvolsero l'Europa; vagli a toccare i soldi.
Ora la Confederazione mette addirittura in campo l'aviazione.
Da 3000 metri d'altezza, l'aereo drone svizzero (nella foto), un veivolo senza pilota in dotazione al corpo della guardie di confine con il sostegno delle Forze aeree, sorvolerà il Ticino nel corso delle prime tre settimane di novembre, con particolare attenzione alla fascia di confine per intercettare movimenti alla frontiera e impedire azioni illegali da parte delle autorità italiane.
Lo scopo dell'aereo anti spie, come comunicato delle guardie di confine, sarà garantire la sicurezza interna e, per raggiungere questo obiettivo, la Svizzera si dichiara disposta a "fare ricorso a tutte le risorse disponibili", facendo appello anche alla comprensione della popolazione per gli eventuali disagi che ne deriveranno.
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