Wednesday, May 27, 2015

Sono gelosa di mia figlia - D Repubblica Mobile

Sono gelosa di mia figlia

Nelle fiabe, la matrigna prova sentimenti malevoli nei confronti della protagonista, mentre la madre, fatta scomparire dalla scena dal narratore, rappresenta l'amore incondizionato. Nella vita reale, le cose sono un po' più complicate di così e non è raro che la madre senta nei confronti della figlia un mix di sentimenti contrastanti. "La gelosia è una fra le risposte più disturbanti", conferma Terri Apter, autrice del saggio "Difficult mothers" e senior tutor presso il Newnham College della Cambridge University (www.newn.cam.ac.uk/). Il lato oscuro delle madri, infatti, ipoteca l'esistenza delle due parti. "Della mia infanzia, ricordo una madre poco paziente, mentre l'adolescenza e l'età adulta sono state costellate da critiche e scontri. Solo recentemente ho capito che il problema non ero io", racconta Stella T. 36 anni, imprenditrice. Nonostante i segnali, infatti, identificare una madre gelosa non è né semplice né immediato. In Italia, in particolare, è un argomento di cui si parla ancora poco. "Viviamo in una società in cui è difficile ammettere, innanzitutto con se stessi, di provare sentimenti spiacevoli, avversivi, 'non giusti' verso un'altra persona, specie se tale persona è nostra figlia", osserva Milena Masciarri, psicologa e psicoterapeuta rogersiana, docente dell'Istituto dell'Approccio Centrato sulla Persona (www.iacplog.it) e formatrice del metodo Gordon. In realtà, l'ambivalenza dei sentimenti è una presenza naturale di ogni relazione, anche di quella più intima e ancestrale tra genitori e figli. Gli effetti della gelosia materna, però, possono essere devastanti. "Una mia cliente ha descritto la gelosia materna come un'impronta profonda che neanche l'onda più forte e avvolgente riesce a cancellare". La gelosia, infatti, segna, condiziona e macchia un po' tutti i rapporti. "Una parte di sè resterà sempre arida, perché mai nutrita, nonostante il bisogno e l'attesa, proprio dall'amore materno".

Cosa scatena la gelosia
Ma cosa scatena la gelosia delle madri? "Il successo è pericoloso", risponde Apter. In certi casi, infatti, la gioia o il piacere dei figli possono accendere il risentimento della madre che può reagire con pensieri che danno forma alla gelosia, tipo: "Perché mia figlia può essere così felice, mentre io no?" oppure "Perché tutta la sua vita sarà un successo, mentre la mia è una delusione?". Non tutte le madre, infatti, amano in maniera incondizionata i loro figli, ma mentre molte di loro sono orgogliose dei successi ottenuti dai figli maschi, riversano sulle figlie il loro malanimo, come ha evidenziato Carol Ryff, professoressa di psicologia all'University of Winsconsin-Madison. "L'invidia è sempre diretta verso qualcuno con cui ci mettiamo a confronto, dunque le femmine più dei figli maschi sono il destinatario 'ideale' dei sentimenti materni", spiega Apter. Generalmente, il tipo di madre che soffre di gelosia è una donna che ha visto frustrate le proprie ambizioni e, per questa ragione, prova del risentimento nei confronti del successo della figlia. Ma non solo: "Si tratta di persone che hanno costruito la propria identità intorno a un nucleo narcisistico, per le quali i traguardi, i successi e l'apparire diventano più vitali dell'essere", aggiunge Masciarri. La figlia, dunque, viene "vissuta" come un prolungamento di se stesse e non come un individuo a sè, con proprie caratteristiche, sentimenti, personalità, scelte e realizzazioni. Addirittura, per le madri che soffrono di gelosia, la naturale differenziazione e autonomia della prole è spesso intollerabile: "Le figlie cercano di avere successo per compensare l'insoddisfazione della propria madre, ma se hanno successo, la madre diventa sempre più ansiosa e piena di risentimento, come se fosse stata lasciata indietro", fa notare Apter.

Rompere l'incantesimo
La chiave per rompere l'incantesimo è la consapevolezza, ma da parte della madre occorre innanzitutto un atto di sincerità: "Ammettere di provare sentimenti avversivi verso la propria figlia, riconoscere di non riuscire a godere di lei e per lei, ma anche scoprire un senso quasi di piacere davanti ai suoi fallimenti sono campanelli d'allarme che devono essere presi in considerazione, anche con l'aiuto di un professionista", suggerisce Masciarri. Anche le figlie, per quanto non abbiano responsabilità nei confronti dei sentimenti materni, sono chiamate in causa: la realizzazione che un genitore possa non godere di ciò che fa felice i figli è una scoperta amara per il destinatario. "Se parlarne apertamente con la propria madre non è sempre una strada percorribile, la consapevolezza di quello che ci succede ci ridà potere sulle nostre azioni e sui nostri sentimenti e ci restituisce la possibilità di un cambiamento", conclude Masciarri.


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